Cucina, Salute e benessere

Riso Carnaroli Classico Semilavorato: una scelta salutare

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Riso Carnaroli Classico Semilavorato: una scelta salutare

Il riso Carnaroli è uno dei risi più pregiati e amati in Italia, conosciuto per  il suo aroma delicato che lo rende perfetto per risotti e piatti raffinati. Negli ultimi anni, la versione semilavorato o semi integrale del riso Carnaroli ha guadagnato popolarità, diventando una scelta sempre più apprezzata per chi cerca un’alimentazione più sana senza rinunciare al gusto. Ma cosa significa esattamente scegliere il riso Carnaroli Classico semilavorato o semi integrale e quali sono i suoi benefici? Scopriamolo insieme.

Cos’è il Riso Carnaroli Classico Semilavorato?

Il riso Carnaroli Classico semilavorato subisce un processo di lavorazione più delicato, che preserva una parte del suo germe e della crusca. A differenza del riso bianco, che viene raffinato per rimuovere completamente la parte esterna del chicco, il riso semilavorato conserva una parte di queste componenti. Ciò gli conferisce un colore più scuro, un sapore più ricco e un valore nutrizionale maggiore.

Caratteristiche e vantaggi del Riso Carnaroli Classico Semilavorato

  1. Maggiore valore nutrizionale

    Conservando il germe e la crusca, il riso semilavorato mantiene una maggiore quantità di fibre, vitamine e minerali rispetto al riso bianco. Le fibre aiutano a migliorare la digestione e a mantenere il senso di sazietà più a lungo, contribuendo al controllo del peso.

  2. Meno impatto sulla glicemia

    Rispetto al riso bianco, che causa un rapido innalzamento della glicemia, il riso semilavorato ha un indice glicemico inferiore. Questo lo rende una scelta più indicata per le persone che vogliono gestire i livelli di zucchero nel sangue, come nel caso di chi soffre di diabete o prediabete.

  3. Più sapore e consistenza

    Il riso semilavorato, pur mantenendo la tipica cremosità e la capacità di assorbire i condimenti che lo caratterizzano, ha un sapore più intenso e una consistenza più corposa rispetto al riso bianco. Questo lo rende ideale per risotti e piatti che richiedono un chicco che non perda la forma durante la cottura.

  4. Ricco di minerali

    Il riso semilavorato (o semi integrale) è anche una buona fonte di minerali come il magnesio, il ferro e il potassio, che sono importanti per la salute cardiovascolare e il buon funzionamento del sistema nervoso.

Come utilizzare il Riso Carnaroli Classico Semilavorato in cucina?

Il riso Carnaroli semilavorato si presta benissimo a una vasta gamma di preparazioni, mantenendo il suo profumo e la sua consistenza ideale per risotti, ma anche per insalate di riso o come contorno. Ecco qualche idea per sfruttarlo al meglio:

  1. Risotto classico alla milanese

    Il Carnaroli semilavorato è perfetto per un risotto alla milanese, grazie alla sua capacità di rilasciare amido senza sfaldarsi.

  2. Insalata di riso

    Utilizzando il riso semilavorato, puoi preparare insalate di riso più salutari, con un buon apporto di fibre e un sapore che si sposa bene con verdure, legumi e magari anche qualche formaggio stagionato.

  3. Riso saltato

    Per un piatto più veloce, il riso semilavorato può essere saltato in padella con verdure e proteine (come pollo, tofu o gamberi), per una preparazione leggera ma saporita.

Conclusione: Riso Carnaroli Classico Semilavorato una scelta di salute e gusto

Scegliere il riso Carnaroli Classico semilavorato o semintegrale è una scelta salutare e gustosa, un’ottima decisione per chi cerca di arricchire la propria alimentazione con un prodotto più naturale, nutriente e salutare. Non solo il riso semilavorato offre maggiori benefici per la salute, ma conserva anche il suo caratteristico gusto ricco, che può esaltare ogni piatto. Che tu stia preparando un risotto gourmet o una semplice insalata di riso, optare per questa versione più integrale del Carnaroli è sicuramente un passo in avanti verso una dieta più equilibrata e consapevole.
Scopri le caratteristiche del Riso Carnaroli Classico

Prova il nostro Riso Carnaroli Classico Semilavorato

Cucina

Riso Carnaroli Classico: tradizione in cucina, storia e caratteristiche

spighe riso
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Un tesoro della tradizione nella cucina italiana

Il riso Carnaroli Classico è uno degli ingredienti più amati della cucina italiana, noto per la sua capacità di assorbire i sapori e di rimanere al dente anche dopo una lunga cottura. Considerato il “re del risotto”, questa varietà di riso vanta una tradizione che affonda le radici nelle terre del Piemonte e della Lombardia, dove viene coltivato da secoli. In questo articolo esploreremo le caratteristiche, la storia e i migliori modi per utilizzare il riso Carnaroli in cucina.

Origini e Storia del Riso Carnaroli

Il riso Carnaroli ha una storia che risale agli anni ’40 del Novecento, quando venne sviluppato incrociando il riso Vialone e il riso Lencino. La sua origine è principalmente legata alla Pianura Padana, in particolare nelle province di Pavia, Vercelli e Novara, zone tradizionalmente vocate alla coltivazione del riso.

Nel corso degli anni, il Carnaroli è diventato il riso prediletto da chef e cuochi professionisti per la preparazione di risotti grazie alla sua versatilità e alla sua qualità superiore. È particolarmente apprezzato per la sua resistenza alla cottura e la capacità di mantenere una buona consistenza anche dopo aver assorbito i liquidi durante la preparazione.

Caratteristiche del Riso Carnaroli

Il riso Carnaroli si distingue per la sua forma lunga e affusolata, che gli conferisce una buona tenuta in cottura. È un riso semi-fino, ovvero ha un chicco di dimensioni medie, con una percentuale di amido particolarmente alta, che lo rende ideale per la preparazione di risotti cremosi e saporiti.

Le caratteristiche principali del riso Carnaroli sono:

  1. Grano Lungo e Robusto: Il suo chicco è più consistente rispetto ad altre varietà di riso, il che permette una cottura uniforme e una texture al dente perfetta per il risotto.
  2. Elevato Contenuto di Amido: Il Carnaroli è particolarmente ricco di amilopectina, una sostanza che conferisce al risotto una consistenza cremosa senza che il riso si scuocia.
  3. Versatilità: Sebbene sia perfetto per i risotti, il Carnaroli può essere utilizzato anche in altre preparazioni come insalate di riso, zuppe e piatti freddi.
  4. Resistenza alla Cottura: Il Carnaroli ha la capacità di assorbire il brodo o il liquido senza perdere la sua consistenza, evitando che diventi troppo morbido o colloso.

Come Usare il Riso Carnaroli in Cucina

Il riso Carnaroli è principalmente utilizzato per preparare risotti, ma le sue applicazioni non si limitano a questo. Ecco alcuni suggerimenti su come utilizzarlo al meglio:

Risotto con Carnaroli , la ricetta tradizionale

Per un risotto perfetto, il segreto sta nel bilanciare il tempo di cottura, la temperatura e l’aggiunta graduale del liquido. Ecco una semplice ricetta per un risotto alla milanese, uno dei piatti simbolo della cucina italiana:

Ingredienti:

  • 320 g di riso Carnaroli
  • 1 litro di brodo caldo (vegetale o di carne)
  • 1 cipolla piccola
  • 50 g di burro
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • zafferano
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe q.b.

Preparazione:

  1. In una casseruola, fai soffriggere la cipolla tritata con un po’ di olio.
  2. Aggiungi il riso Carnaroli Classico e tostalo per un paio di minuti, mescolando continuamente.
  3. Sfuma con un mestolo di brodo caldo e continua ad aggiungere brodo poco alla volta, mescolando frequentemente.
  4. A metà cottura, sciogli lo zafferano in un po’ di brodo caldo e aggiungilo al risotto.
  5. Quando il risotto è al dente, manteca con burro e parmigiano. Aggiusta di sale e pepe e servi caldo.

Risotti Creativi con il Carnaroli

Oltre ai classici risotti, il Carnaroli Classico è perfetto per combinazioni più innovative. Prova risotti con ingredienti come funghi porcini, frutti di mare, o combinazioni di verdure fresche di stagione. Il Carnaroli Classico si presta molto bene a ricette in cui la consistenza cremosa si unisce ai sapori intensi degli ingredienti.

Vantaggi del Riso Carnaroli Classico

  1. Alta Qualità: Essendo una varietà pregiata, il Carnaroli offre un’ottima qualità in ogni piatto.
  2. Benefici Nutrizionali: Come tutte le varietà di riso, anche il Carnaroli è privo di glutine ed è una fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia in modo graduale.

Prova il nostro Riso Carnaroli Classico per le tue ricette

Cucina, Ricette

Come cucinare il riso Venere integrale: bollito, pilaf, risotto

riso nero Venere integrale
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Come cucinare il riso Venere integrale: bollito, pilaf, risotto

Cucinare il riso nero Venere integrale è semplice: si può bollire, si può saltare velocemente in padella oppure usarlo per preparare primi piatti, zuppe e minestre, verdure ripiene, torte dolci o salate, sformati di riso, ma anche risotti e insalate.


Bollito

Mettere il riso nero Venere in una pentola alta e versare abbondante acqua fredda. Coprire con il coperchio e portare ad ebollizione a fuoco alto. Quando raggiunge il bollore, togliere il coperchio e abbassare il fuoco.
TEMPO DI COTTURA DEL RISO NERO VENERE: 40 minuti
DOSI: 5 parti di acqua rispetto al peso del riso (es. 100 g di riso / 500 ml di acqua)


Pentola a pressione

Versare il riso nero Venere nella pentola a pressione e coprirlo con acqua fredda. Chiudere con il coperchio e portare ad ebollizione a fuoco alto e abbassare il fuoco quando raggiunge il bollore. A termine cottura far sfiatare il vapore in eccesso e poi aprire la pentola, scolando l’eventuale liquido in eccesso.
TEMPO DI COTTURA DEL RISO NERO VENERE: 10 minuti da inizio pressione
DOSI: il doppio di acqua rispetto al peso del riso (es. 100 g di riso / 200 ml di acqua)


Pilaf

Versare in una pentola bassa un filo d’olio, aggiungere il riso Venere e farlo tostare a fuoco vivace, aggiungendo un pizzico di sale. Coprire il riso con acqua o brodo caldi e, quando il liquido riprende il bollore, coprire con un coperchio e mettere in forno a 200°C.
TEMPO DI COTTURA DEL RISO VENERE: 30 minuti in forno
DOSI: il doppio di liquido rispetto al peso del riso (es. 100 g di riso / 200 ml di liquido)


Risotto

Versare in una pentola bassa un filo d’olio e far soffriggere della cipolla tritata. Aggiungere il riso Venere e farlo tostare a fuoco vivace, aggiungendo un pizzico di sale. Sfumare poi con del vino bianco, lasciar evaporare la parte alcolica e coprire il riso con del brodo caldo. Lasciare cuocere a fuoco moderato, aggiungendo il liquido all’occorrenza e mescolando di tanto in tanto.
TEMPO DI COTTURA DEL RISO NERO VENERE INTEGRALE: 40 minuti
DOSI: 80 g di riso a persona

Prova il nostro riso Nero Integrale

Cucina

La polenta di mais : utilizzo in cucina

tagliere con polenta
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La polenta di mais è un piatto tradizionale italiano che viene preparato cuocendo la farina di mais in acqua e mescolandola fino a ottenere una consistenza densa e cremosa.
È un alimento versatile che può essere utilizzato in diverse ricette in cucina.

Come utilizzare la polenta in cucina

  1. Polenta classica: La polenta può essere servita come contorno, accompagnando carne brasata, formaggi o sughi. Tagliatela a fette o a cubetti e rosolatela in padella con un po’ di burro o olio d’oliva fino a farla diventare croccante all’esterno.
  2. Polenta al forno: Tagliate la polenta raffreddata in fette, spalmatele con un sugo di pomodoro e formaggio, quindi cuocetela in forno finché il formaggio non si scioglie e la polenta diventa dorata.
  3. Polenta fritta: Tagliate la polenta raffreddata in strisce o cubetti e friggetela in olio fino a ottenere una crosta dorata. Servitela come snack o contorno.
  4. Polenta con funghi: Preparate una deliziosa salsa ai funghi e servitela sopra la polenta. I funghi aggiungeranno sapore e una consistenza cremosa al piatto.
  5. Polenta con formaggio: Aggiungete formaggio grattugiato alla polenta calda e mescolatelo fino a ottenere una consistenza cremosa. Questa è una variante ricca e gustosa della polenta classica.
  6. Polenta con salsiccia: Servite la polenta con salsiccia brasata o salsicce alla griglia. Il sapore robusto delle salsicce si abbina bene alla dolcezza della polenta.
  7. Polenta con verdure: Accompagnate la polenta con verdure grigliate, cotte al forno o saltate in padella. Aggiungete erbe aromatiche e olio d’oliva per un tocco extra di sapore.
  8. Polenta con sugo: Versate sopra la polenta un sugo a base di carne, pomodoro o funghi. La polenta assorbirà i sapori del sugo e diventerà un piatto ricco e appagante.
  9. Polenta alla griglia: Tagliate la polenta in fette spesse e grigliatela fino a ottenere delle strisce croccanti. Servitela con salse o condimenti a vostra scelta.
  10. Polenta con formaggio e pepe nero: Preparate una polenta cremosa e aggiungete formaggio grattugiato e una generosa spolverata di pepe nero macinato fresco.

La polenta di mais è un alimento versatile che può essere personalizzato in molti modi per adattarsi ai vostri gusti. Sperimentate con gli ingredienti e le combinazioni che preferite per creare piatti deliziosi e creativi in cucina.

Come può essere servita la polenta

  1. Calda e morbida: La polenta viene versata su un piatto o una tavola di legno e servita come base per salsicce, formaggio, funghi o sugo.
  2. Raffreddata e tagliata: Dopo la cottura, la polenta può essere raffreddata e tagliata in fette o cubi. Questi pezzi possono essere arrostiti, fritti o grigliati e serviti con condimenti come sugo di pomodoro o formaggio fuso.
  3. Polenta pasticciata: La polenta può essere tagliata in fette e poi alternata con strati di sugo, formaggio e altre aggiunte. Il tutto viene infornato per creare una sorta di lasagna di polenta.
Ricette

Riso Carnaroli Integrale con mele, salsiccia e prosecco

ricetta riso integrale salsiccia
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Il riso Carnaroli Integrale è, come tutti i cibi integrali, un prezioso alleato per la salute:

Il riso Carnaroli Integrale è ricco di antiossidanti, di fibre e possiede un basso indice glicemico, qualità che lo rende ideale per chi soffre di diabete e per chi vuole controllare il proprio peso.

E’ il riso perfetto per realizzare gustose insalate che, se condite con verdure, diventano anche un perfetto cibo d’asporto per sani e nutrienti pasti fuori casa.

I tempi di cottura del riso integrale sono maggiori rispetto a quelli degli altri tipi di riso: per questo viene spesso cotto nella pentola a pressione o bollito.

Il risotto di cui vi voglio parlare oggi è davvero speciale: con mele, salsiccia e prosecco.. Davvero una squisitezza.

L’ho cotto come un normale risotto, bagnandolo con abbondante brodo vegetale e, per aumentare la sua cremosità (vista la minor quantità di amido contenuta nel riso integrale), ne ho frullato una piccola quantità con panna e poco brodo vegetale e l’ho aggiunto prima di mantecare.

Vediamo allora come realizzare questo primo tutto speciale…

Riso Carnaroli Integrale con mele, salsiccia e prosecco : ricetta per 4 persone

320 gr di riso Carnaroli Integrale
200 gr di salsiccia
200 gr di mele al netto degli scarti
1/2 (mezza) cipolla
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
3 cucchiai di panna da cucina
30 grammi di burro per cuocere le fettine di mela per la decorazione + 30 gr per la mantecatura
1/2 bicchiere di prosecco per il risotto e due cucchiai per le fettine di mela per la decorazione
1/2 limone
sale
pepe nero
noce moscata
abbondante brodo vegetale preparato con sedano, carota e cipolla

Cottura: 45/50 minuti per il risotto + 15 minuti per la salsiccia e le mele + 5 minuti per le fettine di mela usate per la decorazione

Preparazione
per il brodo far cuocere per almeno venti minuti sedano, carota e cipolla in acqua leggermente salata.

Sbucciare le mele, tenerne da parte mezza e tagliarla a fettine, tagliare le rimanenti a cubetti e spruzzarle con il succo di limone perché non anneriscano.

Ripassare le fettine di mela nella quantità di burro indicata: dopo qualche minuto di cottura bagnare con il vino bianco, farlo sfumare e, infine, profumare con poca noce moscata.

In una pentola far soffriggere dolcemente in quattro cucchiai d’olio la cipolla affettata fine.

Aggiungere dunque la salsiccia e farla cuocere per dieci minuti, dopodiché inserire i cubetti di mela e cuocere per altri cinque minuti.

Inserire il riso, salare, pepare e farlo tostare fino a che è trasparente, bagnarlo con il prosecco e farlo sfumare.

Cuocere il risotto aggiungendo via via abbondante brodo vegetale (il risotto deve risultare abbondantemente coperto dal liquido).

La cottura, come anticipato, è prolungata, ma vedrete che ne vale la pena.

Cinque minuti prima del termine della cottura prelevare tre cucchiai di risotto, frullarli con tre cucchiai di brodo e i tre cucchiai di panna: aggiungere il tutto alla pentola con il risotto, inserire il burro rimasto, allontanare dal fuoco e coprire la pentola.

Aspettare un paio di minuti e servire. Il risotto è pronto, buon appetito

La ricetta riso integrale salsiccia è di: Cristina Bernardi

Prova il nostro Riso Integrale per le tue ricette

Ricette

Budino polenta e lenticchie

ricetta budino polenta lenticchie
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La ricetta per gustare una polenta con lenticchie in versione budino, con farina di mais dell’azienda agricola Rabellotti Stefano

Un modo alternativo per servire la polenta, con le lenticchie, sugo di pomodoro e formaggio

Ingredienti ricetta per 9/10 budini polenta e lenticchie:

250 g di farina di mais
1 litro di acqua
250 g di lenticchie già cotte
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
Sugo di pomodoro q.b.

Cuocere la polenta in acqua calda salata, versando a pioggia la farina e mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Portare a ebollizione e cuocere per un’oretta circa. Ricetta polenta

Quando la polenta è pronta, aggiungere il parmigiano e le lenticchie cotte e ben scolate.

Versare la polenta negli stampini da muffin o da budino precedentemente spennellati di olio e lasciar raffreddare il tutto.

Togliere delicatamente i budini dagli stampi, adagiarli su una teglia rivestita di carta forno e infornare a 200° per 12/15 minuti

Servire con semplice sugo di pomodoro e scaglie di parmigiano.

La ricetta budino di polenta e lenticchie è di: VerdeMelissa

Prova le nostre farine per la ricetta budino polenta lenticchie

Ricette

Meringhe allo zafferano e arancia

meringhe allo zafferano arancia
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Con pochi ingredienti puoi realizzare delle ottime meringhe allo zafferano e arancia.

Ingredienti per circa 50 meringhe allo zafferano e arancia

100 gr di albume
200 gr di zucchero
2 cucchiaini di infusione di zafferano ( 0,10 gr di zafferano in stimmi stemperati con un dito di acqua calda in una tazzina da caffè)
2 cucchiai di succo di arancia spremuta
100 gr di cioccolato fondente per la copertura

Montare a neve albume e zucchero, quando la massa comincia ad incorporare aria aggiungervi il succo d’arancia (un cucchiaio alla volta) poi lo zafferano (sempre poco alla volta). Montare a neve ferma il composto.
Riempire una sac a poche con bocchetta a stella e formare le meringhette su una teglia (ricoperta di cartaforno). Cuocere in forno a 100° per circa 3 ore con lo sportello leggermente aperto per far uscire l’umidità.

Una volta cotte e raffreddate guarnire con cioccolato fondente sciolto a bagnomaria.

La ricetta meringhe allo zafferano e arancia è di: VerdeMelissa

Prova il nostro zafferano per le tue ricette

Agricoltura

Grano saraceno: prove di coltivazione a Novara

coltivazione grano saraceno
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Nella nostra azienda in Galliate (Novara), abbiamo sperimentato la coltivazione del grano saraceno

Il grano saraceno è una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee, genere Fagopyrum,generalmente coltivato in ambienti freschi: valli alpine del nord Italia.
La produzione nazionale non è sufficiente a coprire il consumo e la maggior parte del grano saraceno lavorato in Italia viene attualmente importato dalla Cina.

Il grano saraceno nella rotazione aziendale

Per la nostra azienda agricola, la scelta di fornire un prodotto a tracciabilità garantita, dalla coltivazione alla macina, ci ha portato a sperimentare nel 2016 la coltivazione del grano saraceno anche in terreni non tradizionalmente vocati come la campagna novarese.
Visti gli incoraggianti risultati ottenuti, nel 2017 è stato destinato alla coltivazione, un appezzamento i circa 1 ettaro.

Grano saraceno, prove di coltivazione

Il grano saraceno entra nella rotazione aziendale dopo la raccolta del frumento.
Si inizia quindi a fine giugno con l’aratura che permette di interrare i residui della raccolta del frumento e apportare così sostanza organica al terreno.
Segue una fase di erpicatura per permettere di affinare le zolle e creare un letto di semina accogliente per i chicchi ( definiti acheni ) di saraceno.
Prosegue poi la semina, con seminatrice a file, distanziate 15 cm una dall’altra, interrando i semi ad una profondità di 3-5 cm, utilizzando circa 100Kg di seme ad ettaro.

prova semina grano saraceno

Aratura dopo raccolta frumento

grano saraceno semina novara

Seminatrice a file

Dopo pochi giorni, meglio se su terreno umido, inizia subito la germinazione.
In virtù della velocità di germinazione e di sviluppo iniziale, la coltura non richiede interventi diserbanti. La semina fitta e la velocità di copertura del terreno non lascia possibilità alle erbe infestanti di svilupparsi.

Il grano saraceno è un ottimo utilizzatore della fertilità residua del terreno e, per questo, non viene effettuata nessuna concimazione. (eccessi di azoto provocano facilità di allettamento della pianta, con conseguente difficoltà di raccolta)

Il ciclo colturale del grano saraceno è molto corto: seminato a inizio luglio, in meno di un mese si arriva alla fioritura che continua per tutto il mese di agosto, con maturazione scalare dei semi.

Le api impollinano i fiori di grano saraceno

Semi o acheni di grano saraceno

Grano saraceno: prove di coltivazione a Novara

Nei campi di grano saraceno prevedere l’utilizzo di arnie per aumentare le rese

Per aumentare l’impollinazione dei fiori vengono posizionate nel campo anche 1-2 arnie di api. Il questo modo la produzione di chicchi si incrementa sensibilmente, offrendo alle api una fioritura insolita per il periodo estivo.
Ad  inizio settembre, quando  è maturato il maggior numero di semi e le piante hanno perso la maggior parte delle foglie è pronto per la raccolta, che si effettua  utilizzando una mietitrebbia con testata (barra) da frumento.
Quando gli acheni di grano saraceno hanno raggiunto la giusta umidità si procede con la macina a pietra, per ottenere pregiate farine, ricche di proteine (il grano saraceno è superiore a tutti i cereali come fonte di proteine ad alto valore biologico )

L’ introduzione della coltivazione del saraceno nell’azienda agricola, ci ha permesso di avere un prodotto coltivato senza l’uso di diserbanti e concimi chimici, sfruttando una delle tecniche di coltivazione più antiche e naturali: la rotazione o avvicendamento, a beneficio delle coltivazioni successive e della qualità ambientale.

La farina di grano saraceno

La farina di grano saraceno trova impiego nell’alimentazione umana, normalmente in miscela con altre farine (di mais o frumento), per la preparazione della polenta taragna, pizzoccheri, dolci, pane.

Ricette

Panna cotta allo zafferano e mirtilli

panna cotta zafferano mirtilli
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Una panna cotta delicata, con un utilizzo insolito dello zafferano, in versione dolce.

La ricetta panna cotta zafferano mirtilli

Ingredienti:

250 g di panna fresca
250 g di latte intero
50 g di zucchero
polpa di 1/2 bacca di vaniglia
11 g di gelatina in fogli (colla di pesce)
0,1 g di zafferano in stimmi

Mettere in mezza tazzina da caffè di latte intero caldo gli stimmi di zafferano, avendo cura di sbiciolarli preventivamente, e lasciarli in infusione per almeno 1 ora.

Ammollare la gelatina in poca acqua fredda e intanto portare sul fuoco un pentolino con il resto del latte, la panna, lo zucchero e la polpa di vaniglia e scaldare fino a raggiungere la temperatura di circa 80°.

Dopodichè aggiungervi tutto lo zafferano stemperato nel goccio di latte e la gelatina strizzata.
Porzionare e lasciar raffreddare per 3-4 ore in frigorifero.
Guarnire con mirtilli freschi prima di servire.

La ricetta panna cotta zafferano e mirtilli è di: VerdeMelissa

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Ricette

Chicche di patate e zafferano

chicche di patate zafferano
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La ricetta chicche di patate e zafferano

Ingredienti:
800g di patate
1 uovo
1 presa di sale
5-6 cucchiai di farina Tipo 1
0,20 gr di zafferano in stimmi stemperati con un dito di latte caldo in una tazzina da caffè
burro e salvia

Prima di tutto, lessare le patate, sbucciarle e passarle calde nello schiacciapatate.
Aggiungere il sale, un uovo e tutto lo zafferano infuso nel latte, mescolare bene e aggiungere un pò alla volta 5-6 cucchiai di farina.

Impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, stenderlo di uno spessore di un paio di cm e lasciar riposare fino a raffreddamento.
Dopodichè, formare dei cilindri di 2 cm e tagliarli a pezzettini, formando una sorta di quadratini cospargendoli con poca farina.

Cuocere in acqua bollente e salata per qualche minuto, saranno cotti non appena saliranno a galla.
Per finire, condire con burro fuso aromatizzato alla salvia.

Chicche di patate e zafferano è una ricetta di: VerdeMelissa

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